Con i disturbi alimentari convivono, spesso, profondi stati d’ansia e d’angoscia, dolori nascosti e disperate sofferenze.
Hanno frequentemente ferite e cicatrici psicologiche difficili da alleviare e guarire.
Per questo è necessario che il trattamento preveda strategie e strumenti diversi e molteplici per un intervento multisfaccettato. Si deve essere in grado di affrontare i vari aspetti di questo malessere, dal momento che sono disagi emotivi importanti.
Sono opportuni trattamenti che integrino l’aspetto individuale (psicoterapia e intervento farmacologico e/o ospedaliero) assieme ad un sostegno alla famiglia.

L’atto dell’ alimentarsi e del nutrirsi è fondamentale nella vita degli esseri umani: il cibo garantisce la vita stessa.
Giorno dopo giorno un bambino cresce e diventa grande grazie al cibo, la principale forma di nutrimento. Ed è per questo che il cibo ha sempre ha rivestito un ruolo fondamentale e speciale nella cura e nell’ educazione del bambino.
E’ di solito la principale preoccupazione dei genitori e delle mamme, in particolare, che vanno spesso in ansia per la scarsa crescita del proprio figlio o se iniziano a rifiutare il cibo.
Già in età pediatrica diversi bambini hanno problemi con il cibo: sembra che siano tra i più grassi d’Europa! L’obesità, come il digiuno, d’altra parte, sono una questione di notevole rilevanza medica e psicosociale. Le complicazioni mediche che si possono manifestare già nell’ infanzia e soprattutto in adolescenza più avanti, sono tante e davvero preoccupanti e possono anche minacciare la vita stessa della persona, se non si ricorre ad una ospedalizzazione urgente.
Dopo gli anni ‘80, il nostro rapporto con il cibo è divenuto sempre più conflittuale e l’atto del mangiare si è stretto al problema dell’immagine del proprio corpo. Vengono proposti sempre più spesso canoni di bellezza che sono un inno alla magrezza, come se l’ideale sia “magro e bello!!!”.
Sono modelli verso i quali si è disposti a tutto pur di aderire perché vengono considerati il solo e unico modo per essere accettati e divenire popolari. Sembra, dunque che il rifiuto del cibo, così come gli attacchi di fame, sono un accorato tentativo di soluzione per sentirsi accettati, ammirati, essere unici e speciali.
Disordini che sono dettati dalla paura e dell’ansia di non riuscire ad ottenere quell’ ammirazione e quella voglia di essere accettati.
Donne e giovani adolescenti (l’esordio avviene spesso in adolescenza quando si esce dal nucleo familiare per entrare nella vita sociale) si consegnano a diete ferree eccessive e devastanti, lasciandosi morire di fame o al contrario si imbottiscono di cibo, lassativi, Alcool e perfino droghe.

Stare bene con se stessi